Indagine con lo sclerometro



Di seguito sono elencate le procedure generali per una corretta esecuzione dell'indagine con lo sclerometro.

Step generali:



Per una maggiore comprensione consulta le istruzioni video


Scelta e preparazione della superficie di prova



Le superfici degli ammassi rocciosi testate in sito, inclusi affioramenti naturali o superficiali preparati come pareti di tunnel o superfici pavimentate, dovranno avere un’area di prova liscia e piana di almeno 15 cm di diametro.

In caso di affioramenti superficiali evitare di campionare o sottoporre a prova materiale indebolito dall’azione aggressiva degli agenti atmosferici, alterato, o per qualche ragione ritenuto non rappresentativo del materiale di interesse.

La superficie di prova di tutti i provini, in sito o da laboratorio, dovrà essere liscia al tatto e priva di giunti, fratture o altre discontinuità localizzate fino ad una profondità di almeno 6 cm. La roccia in sito dovrà essere piatta e priva di graniglia superficiale sull’area interessata dal funzionamento del pistone.

Se la superficie di prova è molto rugosa, occorre levigarla delicatamente con la mola abrasiva posta a  corredo dello strumento.


L’area da sottoporre a prova deve essere approssimativamente di 300 mm x 300 mm. Assicurarsi che la distanza tra due punti di impatto sia non meno di 25 mm e che nessuno sia meno di 25 mm dal bordo. La preparazione della prova viene eseguita utilizzando la pietra abrasiva a grana media in carburo di silicio, fornita a corredo dello strumento, per rettificare le superfici a tessitura ruvida o tenera o le superfici con resti di malta, fino a renderle lisce.


Le superfici levigate o frattazzate possono essere sottoposte a prova senza rettifica. Rimuovere eventuali residui di acqua presenti sulla superficie del calcestruzzo.



Esecuzione della misura



Azionare lo strumento almeno tre volte prima di iniziare ad effettuare qualsiasi lettura, per assicurarsi che la meccanica dello stesso funzioni correttamente. Estratto lo sclerometro dalla sua custodia, spingere leggermente l’asta di percussione verso l’interno, comprimendola verso una superficie rigida. L’asta si sgancerà ed uscirà dalla carcassa dello strumento che sarà pronto per la prova. Al fine di facilitare le operazioni di prova, viene fornita a corredo dello strumento, un’apposita dima-stazione che consente di disegnare sull’elemento da saggiare una regolare griglia di linee distanti da 25 a 50 mm l’una dall’altra e considerare le intersezioni delle linee come punti di indagine.


Premere l’asta di percussione contro la superficie da esaminare, mantenendo l’apparecchio perpendicolare alla superficie stessa. Applicare una pressione graduale e crescente fino ad ottenere lo sgancio del martello. Mantenere l’apparecchio fermamente premuto contro la superficie esaminata, premere il nottolino di arresto laterale e leggere il valore dell’indice di rimbalzo.

Non toccare il nottolino di arresto laterale mentre si preme l’asta di percussione.


Dopo l’impatto registrare l’indice sclerometrico. Utilizzare un minimo di nove misure per ottenere una stima affidabile dell’indice sclerometrico di un’area di prova. Registrare la posizione e l’orientamento dello sclerometro per ciascuna serie di misurazioni. Esaminare tutte le impronte lasciate sulla superficie dopo l’impatto e se l’impatto ha frantumato o sforato a causa di un vuoto vicino alla superficie, scartare il risultato.


La verifica della calibrazione dello sclerometro deve essere eseguita PRIMA e DOPO l'esecuzione dell'indagine.


Occorre altresì, tener presente che:


i.        Le battute vanno evitate in corrispondenza di bordi o degli angoli dove darebbero valori notevolmente più bassi di quelli effettivi.

ii.        Gli indici di rimbalzo ottenuti operando su rocce umide corrispondono valori di resistenza più bassi degli stessi registrati su rocce asciutte.

iii.        I dati ottenuti sono rappresentativi solo di un dato ammasso roccioso e della sua struttura superficiale, essendo gli indici sclerometrici funzione di        quest’ultimo e della durezza dell’ammasso.

iv.        Gli ammassi rocciosi a temperatura ≤ 0° C possono rilevare indici di rimbalzo molto alti.

v.        Per la comparazione di diverse letture è necessario che la direzione di impatto, orizzontale, verso l’alto, verso il basso e così via coincida.

vi.        È raccomandabile espletare le diverse prove con lo stesso sclerometro in modo da poter comparare i risultati.

vii.        Se si utilizzano contemporaneamente più di uno sclerometro meccanico GEOHAMMER è necessario effettuare un numero di prove sulle superfici        di ammassi rocciosi tipici che sia sufficiente per determinare la portata delle divergenze attese (compresi sclerometri con uno scarto da una a tre        unità).


Risultato della prova



Se oltre il 20% di tutte le misure si discosta dalla media per più di 6 unità, deve essere scartata l’intera serie di misure


Resoconto di prova



Il Resoconto di prova dovrà includere:



Se necessario, il resoconto può includere le singole misure dello sclerometro..

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